Capriate in legno di castagno, rovere e lamellare di abete
Quando si parla di capriate si fa riferimento a elementi architettonici (noti anche come cavalletti o incavallature) costituiti da travature reticolari piane che, collocate in senso verticale, vengono utilizzate come basi per coperture a falde inclinate. Solitamente realizzate in legno, esse sono in grado di neutralizzare le spinte orizzontali per merito della loro particolare struttura a triangolo, che fa sì che le spinte dei puntoni, elementi inclinati, siano annullate dalla catena, elemento orizzontale. Struttura non spingente dell’architettura, la capriata trova la sua migliore realizzazione quando si compone di legno di rovere, lamellare di abete o legno di castagno.
Travi e capriate in legno di castagno
I vantaggi nel ricorrere al rovere si materializzano nella grande capacità di resistere agli agenti atmosferici e all’umidità: si tratta di un legno curvabile e piuttosto stabile, oltre che duraturo. Le capriate in rovere, inoltre, si caratterizzano per una elevata predisposizione a non lasciarsi scalfire e per un eccellente livello di resistenza agli urti e alle sollecitazioni esterne.
Altrettanto valido si rivela il lamellare di abete, bianco o rosso: il primo si trova – in Italia – soprattutto sugli Appennini (in maniera poco omogenea) e sulle Alpi Orientali; il secondo, invece, lo si rintraccia specialmente sulle Alpi Marittime. I benefici concessi dall’abete sono numerosi, primo tra tutti il rapporto qualità / prezzo molto conveniente: il legno, infatti, è economico eppure qualitativamente ottimo. Vale la pena di evidenziarne, poi, sia le qualità estetiche (è un legno che sopporta senza problemi i più diversi trattamenti) e la stabilità, cioè la capacità di non assorbire l’umidità esterna.
Capriata a padiglione in castagno
Le capriate in legno di castagno, infine, garantiscono il massimo della resistenza nel corso del tempo. Abbiamo a che fare con un legno al tempo stesso solito e leggero, di sicuro valore, che in virtù della sua scarsa sensibilità agli agenti atmosferici e all’umidità è ideale per questo tipo di costruzioni. Tenace ed elastico, il castagno se essiccato in maniera adeguata è stabile, cioè resiste senza problemi alle deformazioni; si fa apprezzare, poi, per una più che buona attitudine a sopportare ogni tipo di sollecitazione.
Dal punto di vista estetico, esso denota una certa versatilità, nel senso che sa adattarsi agli spazi stilisticamente più diversi: non stona negli ambienti moderni, anche se si trova perfettamente a proprio agio soprattutto nei locali caratterizzati da un tocco rustico, casereccio, quasi campagnolo. Le capriate in legno di castagno, dunque, sanno riscaldare visivamente l’ambiente in cui sono collocate, riuscendo a coniugare doti di praticità e comodità con caratteristiche più volatili.
Capriate in lamellare di Abete
La capriata si configura come un elemento architettonico utilizzato per la realizzazione di tetti a falde inclinate: non scarica il proprio peso sul suolo ed è definito da una struttura triangolare che non può essere deformata. Per tutti questi motivi, è conveniente prendere in considerazione l’idea di fare riferimento a capriate in legno di rovere, abete e castagno: pur presentando differenze a livello estetico, sono tutte accomunate dalle stesse doti di resistenza e dalla capacità di sopportare gli sbalzi termici e di non soffrire l’umidità.
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Castagno
(Castanea sativa Mill.)
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(Picea abies)
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Rovere
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